Liscio e balli da sala
Il liscio è un ballo di coppia nato in Romagna tra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX secolo che col passare degli anni si è diffuso in tutta Italia con prevalenza per l’Italia del Nord. Comprende tre danze: Mazurca, Valzer, Polka. Deve il suo nome alle movenze dei ballerini che usano scivolare, strusciare i piedi, quindi andare via liscio. Fondatore del genere è considerato Carlo Brighi, più noto come Zaclén, tant’è che, ancora oggi, l’espressione Taca, Zaclèn! (Attacca, Zaclèn!) costituisce l’invito ai musicisti perché inizino a suonare.
Gli elementi principali che hanno contribuito a caratterizzare il nuovo ballo furono: l’esecuzione veloce delle mazurche e delle polche (appunto dovuta a Carlo Brighi); l’utilizzo di strumenti come il clarinetto (dalla fine dell’Ottocento) e la batteria (dal 1928, data di debutto dell’orchestra di Secondo Casadei, che per la prima volta la inserisce nell’organico, insieme al sax mi bemolle).
La Federazione Italiana Danza Sportiva (FIDS) ha codificato il liscio nell’ambito della danza sportiva come danza di coppia nelle categorie:
- Stile Nazionale come liscio unificato;
- Stile Tradizionale e Folkloristico come liscio tradizionale piemontese;
- danze folk romagnole;
- danze filuzziane.
Comprende sempre valzer brillante, polka e mazurca eseguite con piccole varianti nello stile e nel numero di battute al minuto (bpm).
La categoria Stile tradizionale e folkloristico segue la divisione esistente nelle tre correnti esecutive nel ballo liscio: il liscio romagnolo, emiliano (filuzziano) e piemontese. Esse si differenziano per caratteristiche di velocità, melodiche ed esecutive del genere liscio.
Esseri umani, piante o polvere cosmica: tutti danziamo su una melodia misteriosa intonata nello spazio da un musicista invisibile.
(Albert Einstein)